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The Diary
The Solidarity
Distribuito vestiti (Mauritania)
2007-12-09
In questa nazione abbiamo regalato vestiti soprattutto a mendicanti e mutilati. Nessun gettone di solidarietà in denaro.
Mauritania

Terra di nessuno - 22 nov 2007

L'asfalto del West Sahara si dissolve rapidamente in qualche metro.
Dopo che l'ultima barra è stata alzata dai militari dell'esercito marocchino.
Comincia la terra di nessuno. Per noi verso la Mauruitania. Per molti immigrati africani, disperati o speranzosi di buon lavoro europeo, verso il Marocco.
Un tempo asfaltata, questa terra è ora abbandonata a se stessa. E su essa si abbandonano auto e furgoni di dubbia provenienza. O mezzi troppo usati per essere recuperati. Altre guidate da imprudenti conduttori si sono avventurate fuori dalla pista tracciata, inciampando su una mina.
Carcasse di ogni età abbandonate al sole e alla sabbia.
Il tracciato è incerto. Il calpestato dei pneumatici si intreccia in svariati disegni fra incroci, bivi e deviazioni.
Sulla direzione "dritto" ogniuno ha interpretato un proprio percorso presupposto migliore. A volte ingenuamente, viste le tracce d'olio versate dai motori sulle rocce affioranti.
Fuoristrada e lussuose berline hanno esigenze diverse. le loro tracce non si possono assomigliare.

Mauritania - Cambio di registro – 22 nov 2007

La differenza fra le due frontiere è enorme.
Qui in mezzo alla sabbia ci sono alcune baracche in legno sporche e piene di immondizia.
Ecco gli uffici della frontiera.
Subito un militare ci chiede regali, poi ottenute 2 magliette, ci indica la vera frontiera.
Primo “ufficio” quello di polizia per il visto. Noi non lo abbiamo e loro senza problemi ci fanno un visto di transito di 3 giorni per attraversare lo stato (per chi va direttamente in Senegal) o per recarsi a fare l’estensione in capitale. Costo 10 euro a testa, danno anche il resto un euro.
Gentili.
Poi uff. dogana.
Solo il titolare dell’auto compila un modulo con i suoi dati e quelli del veicolo. Il modulo lo consegna il militare stesso. 10 euro di “pratiche doganali” che spariscono subito nelle loro tasche. Non serve il carnet de passage.
Attenzione che vi scrivano sopra il numero di giorni che voi effettivamente volete rimanere e non meno, e la dogana dalla quale volete uscire.
Poi il controllo dei soldati al veicolo. Qui scatta il “cadeau”. Più che controllare cercano un pretesto per chiedere soldi. Di solito si aggrappano alla scusa dell’alcool o della birra che qui è vietato importare in quanto repubblica Islamica. L’uso personale sarebbe consentito agli stranieri ma loro fanno finta di non saperlo.
Che ne abbiate alcool o no vi chiederanno dai 20 ai 5 euro.
Se non avete nulla da perdere tenete duro e forse riuscite a non pagare. Noi avevamo 6 bottiglie di vino e abbiamo accettato la richiesta di denaro (prima 20 poi contrattata a 10) per andare via subito.
Totale 1 ora e venti.
Ci siamo sbrigati subito.
C’e chi parla di 9 ore!



Nouadhibou - 22 nov 2007

Campeggio da Ali comodo e pulito.
Baia du Levrier GPS N20°54.948’ W17°03’01”
C’e una sala dove cucinare e mangiare semi all’aperto. E’ in città, vicino a un negozio pulitissimo e a un internet point veloce.
La città non è niente di particolare. Un poco sporca e senza “zona centrale”.
Fate un salto al vivace mercato del pesche dietro lo stadio.
Abbiamo incontrato un francese che abita al confine col Piemonte. Gianni.
Parla italiano, ha un Toyota giallo. E’ solo e conosce la Mauritania da 30 anni. Facciamo alcune chiacchiere.

Cap Blanc - 23 nov 2007

Continuando per la penisola si arriva a Capo Bianco.
GPS N20°46.242’ W017°02.989’
C’e’ un guardiano che riscuote il biglietto di accesso (400 UMG a testa poco più di 1 euro)
Molto bello il mare, un relitto arenato sulla spiaggia. Non particolarmente interessante il faro in fase di ristrutturazione.
Con un poco di fortuna si possono vedere gli ultimi esemplari di Foca Monaca.
Eccole!!!

Parco National Du Banc d’Arguin - 23 nov 2007

Dalla statale dopo un distributore con market chiamato “Gare du Nord” si svolta a destra verso un casupola con bandiera. Attenti! E'segnalato solo se si viene da sud.
Si paga al guardiano la tassa di ingresso e si prelevano i punti gps per raggiungere i vari villaggi dei pescatori nel parco.
Noi ci dirigiamo verso Iwik sulla costa da dove partono le barche a vela per visitare le varie isolette piene di uccelli.
Sono 60 Km di strada sterrata che cambia continuamente a causa delle dune che si spostano. E’ emozionante guidare tracciando la strada nella sabbia senza la pista. Seguendo solo il GPS.
Bisogna fare attenzione a non finire nella sabbia profonda e soffice.
Un due ore a mezzo arriviamo nel suggestivo accampamento di Sidi. Accettiamo le Tende Mauritane (khaima) per dormire e la cena del campo a base di pesce. Vogliamo incrementare queste iniziative in mezzo al nulla e non usiamo roba nostra. L’acqua ad esempio viene trasportata da 50 Km con un’auto botte. Una doccia (che noi non facciamo) costa 1000 Ouguiya, circa 3 euro.
Nel campo troviamo un vivace gruppo di italiani. Serata in allegria con chitarra.

Parco National Du Banc d’Arguin - 24 nov 2007

Nella notte si alza un fortissimo vento.
La mattina seguente non è calato e il panorama diventa alquanto “nebbioso”. Niente gita in barca (che comunque era carissima quasi 120 euro). La Mauritania non è economica.
Sidi ci invita ad aspettare mezzogiorno per la partenza perché dice il vento si calmerà.
Rimaniamo per un tè mauritano nella sua tenda e ci da una serie di punti GPS da lui rilevati “freschi” che ci riportano alla strada senza passare dal cordone di dune.
Dopo un’ora il vento è cresciuto e noi decidiamo di partire. Lui mette le tende dell’accampamento a terra come si fa con vento forte.

Non è poi diverso guidare nella nebbia a Modena. Solo che le tracce di passaggi precedenti sono cancellate. Seguiamo con prudenza e lentamente i punti e facciamo simpatici incontri. Come apparizioni, nella nebbia di sabbia sbucano i cammelli.
Dopo 2 ore siamo sulla strada asfaltata che porta in capitale.

Verso la Capitale

Solo i camion carichi all'imposibile sbilanciano il paesaggio.
Una linea retta.
Diritta ma anche circolare. A 360 gradi.
Siamo alcentro di un cerchio. Ovunque si guardi, l'orizzonte spacca a metà i due mondi. Perfettamente. Aria e terra.
La linea è netta, precisa perfetta.
Sotto è solo sabbia.
Sopra, solo miraggio.

Arrivo in Capitale - Nouakchott - 24 Nov 2007

Che peccato!
Che peccato che la via maestra che entra nella capitale di questo stato sia ridotta così.
Dopo centinaia di km di dune alte e basse. Sfumati di tutti i toni della sabbia, dall'ocra al bianco.
Dopo questo contorno Sahariano compagno di viaggio di questi giorni assolati, bellezza ed essenza stessa della Mauritania, ecco: le dune di sabbia si sono trasformate.
Come per un sortilegio malefico ora sono dune di immondizia.
Montagne di rifiuti. Ornate di cellophan svolazzanti ci sfilano di fianco. Dalle ruotr fino all'orizzonte. A perdita d'occhio.
Decine di kilometri quadrati di spazzatura, tagliati in due dalla strada maestra di asfalto fresco.

Nouakchott - 24 nov 2007

Siamo campeggiati nel cortile dell’Auberge du Sahara.
GPS N18°06.161’ W15°59.838’
Un posto carino con terrazza e uso cucina. Wifi e docce calde gratuite. 1500 UM a testa.
Bel posto se non si fa caso al muezzin che in diverse ora del giorno e della notte a pochi metri di distanza urla le sue preghiere ad Allah. Questo per un paese mussulmano è abbastanza normale ma il tono misto fra “Allarme mi stanno rubando la moglie” e “Al fuoco al fuoco, ho lasciato la mano buona sotto la pressa” fa della preghiera un grido disperato che mette tutti quanti in apprensione per qualche istante. Specie nel cuore della notte. C’e’ chi maligna che di notte sia un disco ed il predicatore dorma. Con i tappi. Ma dalla “freschezza” delle grida io non direi.
La città è sporca e poco significativa. Interessante la zona del Marche Capitale e quello del mercato del pesce dove abbiamo acquistato 1 kg di filetto di ”lot”(?) ottimo con gli spaghetti e alla livornese. (1 kg è tanto!).

Louis e Pilar

Campeggiati di fianco a noi ci sono di ritorno dalla Gambia e dal Senegal Luois e Pilar. Una simpatica coppia di spagnoli con un Land Rover bianco.
Facciamo amicizia e chiacchieriamo.
Ci confermano che la polizia senegalese è fra le più corrotte del West Africa. Cercano ed inventano continui pretesti per chiedere danaro.
Stanno tornando in Spagna.

Nouakchott - 26 nov 2007

Ci rechiamo all’ufficio della Suretè National. Dopo diversi rimandi a diverse caserme e compagnie indicate dai militari alla porta di ingresso. Finalmente troviamo quella giusta N18°05.340’ W15°58.255’
Consegniamo 2 foto ed il passaporto pagando 15 euro a testa per il visto di un mese. Sarà pronto la sera alle 18, dicono. Ma alla sera l’ufficio sappiamo essere chiuso quindi decidiamo di tornate alle 16,00.
Incontriamo Giovanni già visto al campeggio di Ali. Ci invita a fare assieme a lui una pista facile per raggiungere Atar nel nord, nostra meta di domani. Occorrono due o tre giorni dice.
Il facile ci piace. Soprattutto con uno che conosce la Mauritania da 30 anni. La pista nel deserto da soli non si può affrontare. E’ una bellissima occasione per vedere il pieno deserto maritano al posto del nastro di asfalto di 500 km che avremmo fatto da soli. Dopo alcune ore di riflessione decidiamo di partire con lui l’indomani.
Al ritorno all’Auberge Sahara si rompe il manicotto del turbo. Per fortuna il previdente McDaniel mi ha fornito del ricambio e in 10 minuti, aspettando la cena di pesce, riparo il guasto.












Si parte per la pista! - 27 nov 2007

Ore 9. Partiamo con gianni per Atar attraverso la pista che passa per il deserto. Sono circa 600 km. Mettiamo i punti GPS nello strumento copiandoli da un libro che da il tracciato per 6 giorni.
Gianni dice che in 2 o 3 giorni si arriva perchè il percorso che ha già fatto è facile.
Attraversiomo un villaggio di capanne fatte di pezza e lamiera e poi il paesaggio si fa splendido. Done rosse e distese bianche. Laghi secchi asciugati dal sole. Ricorda la Namibia con le dune più basse. Arriviamo ad un pozzo 80 km nell'interno con pastori di capre e asini che prelevano l'acqua.
Spettacolare!











Il Guaio - 27 nov 2007

Dopo il pozzo seguiamo le molte tracce e cominciano le dune.
Ma come? Non ce ne dovevano essere!
Sono di sabbia fine e rossa alte circa 10-15 metri.
Cominciamo a zig zagare per trovare l'uscita.
Gianni davanti prosegue sicuro. La direzione della bussola satellitare corrisponde abbastanza.
La K7 si comporta bene anche così carica. Non si pianta mai. E il paesaggio è meraviglioso, la guida divertente.
Speriamo sempre di vedere la fine del cordone di dune.
Pensiamo sia un piccola lingua da superare.
Dopo 15 km incontriamo due auto di parigini. Due Land rover verdi come la nostra. Li salutiamo e si prosegue rinfrancati dal vedere altri sulla nostra pista.
(forse la ragione di quello che è successo è da attribuire proprio alle loro tracce)
Dopo 25 km di dune (!) in una piccola dicesa insignificante mi fermo per guardare il panorama dall'alto.
Vorrei vedere l'uscita da questa sabbia. Comincio a pensare che non sia la strada giusta.
Quando tento di ripartire l'auto sprofonda nella sabbia fine come cipria.
Delicata retro e sprofonda di più. Marcia avanti e si sente un rumore secco e sinistro.
Scendiamo.
Si sarà rotto qualcosa?
Prima cosa occorre tentare di toglierci da li.
Piastre, pale e via scavare.
Niente. Non si leva.
Gianni torna indietro e prova a trainarci ma si pianta anche lui.
Usiamo il verricello attaccandoci alla sua Toyota. Usciamo dal buco ma la macchia non galleggia e continua a sprofondare con le ruote posteriori.
Verifico alzando le due ruote anteriori con due binde l'efficenza della trasmissione.
Via il blocco differenziale centrale. Prima. Minimo del gas.
Gira l'albero di trasmissione anteriore ma le due ruote sono immobili.
Sicuramente qualcosa di rotto.
A 120 km dall'asfalto.
A 110 km dal primo villaggio.
A 150 Km dal primo meccaniaco.
Bloccati nel deserto.
Fra le dune.
E adesso?.......

Che fare? - 27 Nov 2007

Si è proprio rotto qualcosa.
L'auto esce dalla buca di sabbia solo con l'aiuto delle piastre e del verricello.
Poi si ripianta subito.
A due ruote motrici non ce la fa.
Sprofonda nel posteriore.
Per fortuna abbiamo il telefono satellitare.
Chiamo subito Mc Daniel (il fido meccanico di Modena) e tento di capire come diagnosticare il guasto.
La comunicazione è disastrosa e dopo numerosi tentativi decidiamo di desistere.
Proviamo un poco di manovre e capiamo che il guasto è nella parte anteriore della trazione.
O i semiassi o il differenziale.
Chiamiamo allora un meccanico della capitale conosciuto dalle 2 auto francesi che nel frattempo ci hanno raggiunto.
Chiediamo un camion 4x4 che ci traini fino all'asfalto.
Dice che non esiste ma che comunque costa 1500 euro.
Sveniamo sulla sabbia.



Cena della prima notte - 27 nov 2007

Mi ricordo dell'hotel Sahara dove siamo stati. Chiamiamo e dicono che ci mandano l'indomani un auto 4x4 e molti uomini per riportarci sulla strada.
Siamo perplessi perchè le dune che abbiamo salito e sceso sono già dure per un solo fuoristrada. Figuriamoci per un traino.
Comunque a volte gli africani sanno districarsi da situazioni che noi non sapremmo affrontare.
Poi loro sono nati sulla sabbia e decidiamo di fidarci.
Invitiamo Gianni a cena e passiamo la prima sera speranzosa nel deserto. Brindiamo a Lambrusco, Genepy, e liquore marocchino fatto in casa.
Le stelle come tetto.

2 Giorno nel deserto - 28 nov 2007

E' ancora buio. Io e Gianni ci alziamo per partire alle prime luci dell'alba.
Dobbiamo essere sulla strada, all'inizio della pista per le 9.00
Ci segnamo le coordinate GPS dell'auto su 2 strumenti, e su un foglio di carta e salutiamo Laura che lasciamo sola nel mare di dune.
Col telefono e una accetta.
Alle 7 circa partiamo.
Sulla silenziosa strada del ripercorso vediamo la sabbia e le dune salite e discese.
Ci sembra sempre più impossibile che un altra auto possa farcela a trainare la K7 su per questo soffice letto di arena.
Arriviamo sulla strada, chiediamo alla gente del piccolo villaggio se conoscono un camion in grado di trainarci. Nessuna risposta positiva.
Se ci fosse agricoltura in questa nazione, si potrebbe risolvere con un trattore.
Ma non esistono contadini.
Solo pastori di capre o di cammelli.
Arriva il fuoristrada con 4 persone.
SOLO?
Con poca fiducia ma speranzosi di esere smentiti dai fatti ripercorriamo la pista al contrario.
Eccoci di nuovo alle 13,00 all'auto.
Per prima cosa uno si siede e prepara un tè.




Spala e scava, metti le piastre.
Vento che soffia in faccia l'arena.
Sabbia che inghiotte, sprofonda la ruota.
Sole e sudore impasta la schiena.
Spala e scava, metti le piastre.

Insomma dopo circa due ore la K7 aveva fatto 12,5 metri su un terreno piatto.
Si è così capito che non avremmo mai potuto riportare l'auto sull'asfalto in questo modo.
L'unica alternativa è far riparare l'auto sul posto.
Solo con un'auto 4x4 si esce da questo mare di dune.
Col satellitare telefoniamo a un meccanico conosciuto da uno degli spalatori che si dice disposto a venire a riparare il guasto per 300 euro. Gli spieghiamo il problema e lui dice che si prepara sulla strada ad aspettare che qualcuno lo porti da noi.
I 4 ripartono per la casa.
Gianni li segue per andare a prendere il meccanico.
Seconda notte nel deserto.

3 giorno nel deserto - 29 Nov 2007

Verso le 11 arriva Gianni con un meccanico e un pacco avvolto da una sportina. Si intravvede un ammasso rugginoso di ingranaggi. Un differenziale.
L'atmosfera è quella di "arrivano i nostri.
Alziamo l'auto e con un vento che incipria ogni cosa operiamo chirurgicamente e apriamo la trasmissione anteriore.

Dopo aver ben smontato e semi insabbiato tutto troviamo il guasto.
Un semiasse anteriore destro è spezzato.
Differenziale a posto.
Penso che siamo fortunati.
Il costo è inferiore.
Il meccanico impreca e dice che non ha preso con se un semiasse ma solo il differenziale che ha comprato.
Penso che siamo jellati.
Io fra i ricambi non l'ho trovato, eppure li avevamo preparati. Devono essere rimasti a casa.
Il meccanico dice che torna in città e ritorna subito ad aggiustare tutto.
(3 ore andare e 3 a tornare?)
"Alle 20 sarete all'albergo Sahara" dice.
Penso OK un'altra notte nel deserto.
Infatti...

Tracce sulla sabbia

Nel frattempo abbiamo tempo.
"Leggiamo" sulla sabbia chi sono i nostri vicini di casa.
Ecco uno scarabeo delle dune.

Ecco le sue tracce.

Questa è una volpe del deserto.

Questa una lucertola bianca.
Piccina e veloce.

Questo è un topino della sabbia.

Ecco il loro incontro.

Ed ecco la lotta.
La morte e la vita.

4 giorno nel deserto - 30 Nov 2007

Nella notte dei bagliori schiariscono a tratti pezzi di dune. Appaiono poi scompaiono. Sembra un'auto. Ma da queste parti ci pare improbabile. I bagliori si avvicinano. E'proprio un'auto che sicura nel buio galleggia sulla sabbia. Che vorranno? Ci viene il dubbio che siano dei banditi che ci cercano. Le voci di "2 bianchi bloccati nel deserto" corrono e basterebbe poco, seguendo le tracce...
Spegnamo tutte le luci e stiamo a vedere.
L'auto si avvicina. Ci passa a poche decine di metri. Non ci vede. Passa oltre.
Sulle tracce dei parigini che il primo giorno erano andati avanti.
I bagliori si allontanano nella notte.
Torneranno indietro se non ci trovano oppure sono solo persone che se ne vanno in giro di notte nel deserto?
Ci dicono che in Mauritania la gente è molto tranquilla. Ma mi addormento con l'accetta sotto il cuscino.

Con la luce tutte le cose assumono un'atmosfera diversa. L'auto che torna e si avvicina ci inquieta molto di meno.
Dal PicUp nero Toyota scendono tre uomini con turbante. Ci chiedono se va tutto bene.
Noi mostriamo l'auto smontata e diciamo che stiamo aspettando da un momento all'altro il meccanico col pezzo per aggiustarla.
Si chiedono e ci chiedono cosa ci facciamo in mezzo alle dune e noi raccontiamo della pista per ATAR.
Quello che succede dopo è molto significativo.
I tre si guardano in faccia ridendo e uno di loro picchietta il polpastrello dell'indice destro sulla tempia.
La pista è 20 km più a Nord! Da li si va solo nel mare di dune. Evidentemente dopo il pozzo abbiamo perso la pista. Loro, nella notte, seguendo le nostre tracce e quelle dei parigini si sono addentrati nell'erg perdendosi e dormendo sotto le stelle.
Sono proprietari di cammelli. Stavano cercando quelli che scappano e scelgono la libertà. E di solito muoiono di sete nel deserto.
Ci chiedono se abbiamo bisogno di acqua e ripartono.
Lasciandoci con la nostra figura da turisti fessi.

Guasto riparato - 30 Nov 2007

Finalmente arriva M'Bodj il meccanico. (00222-6714659 se avete bisogno)
Ha il pezzo giusto. Dice che per trovarlo ha girato per ore. Non è nuovo ma ...quasi.
Lo rimontiamo e proviamo con un po di apprensione.
Va! Tutto bene!
La K7 guizza fra le dune arrampicandosi come una lucertola.
Bene, già ci pregustiamo la doccia calda infinita di 4 ore dopo all'hotel Sahara.

Ecco il fellone





Questo è il semiasse rotto.

Verso il SENEGAL - 2 dic 2007

Non abbiamo più tempo per tornare a Nord verso Cinghetti. La parte più visitata e dicono bella della Mauritania ci è saltata. Abbiamo appuntamento in Senegal per la Maratona e i giorni non bastano. Pazienza. Andiamo verso la frontiera di DIAMA perchè l'altra di ROSSO è un inferno di corruzzione.

Parco della Diga Diama - 2 Dic 2007

Per Diama si deve percorrere una pista per fuoristrada di 100 km dentro un parco luogo di sosta degli uccelli migratori.
La pista in questa stagione è molto sempice ma dalle buche si intuisce che con le piogge o l'acqua alta deve essere impegnativa.

Bollettino della corruzzione - 2 dic 2007

Precediamo di pochi metri una splendida mandria di cammelli alla frontiera.
Iniziamo la giostra burocratica.
In un tempo decisamente rapido per i luoghi passiamo la frontiera della Mauritania: 40 minuti.
Quella del Senegal, dopo il ponte a pagamento la superiamo in 1 ora e 10. Un record.
Ecco quanto ci hanno chiesto e quanto abbiamo pagato:
- Guardia parco (presunto) alla fine del parco con complice un poliziotto. Chiesto 20 euro dato Nulla.
- Dogana Mauritania chiesto 10 euro dato una penna.
- Polizia Mauritana chiesto 10 euro (per pedaggio ponte che si paga in Senegal)dato Nulla.
- Attenti! In questi uffici si aggirano figuri protetti dalla polizia che vi chiedono di fare l'assicurazione auto per il Senegal. Non vi fidate! Si rimane fregati come ai nostri amici Heidi e Ross.
- Pedaggio ponte chiesto 10 euro dati 5
- Polizia Senegalese chiesto 20 euro dati 10
- Dogana Senegalese chiesto 10 euro dati Nulla (con Carnet de Passage)
- Assicurazione Carte Brun fatta per 4 mesi e valida per gli stati fino alla Nigeria: 85 euro. (speriamo che sia buona)
- Posti di blocco (5) dal confine a S. Luois du Senegal in 30 Km, chiesto cadeau e una sedia pieghevole, dato nulla.
- Attenzione! Controlleranno ogni volta assicurazione, patente, triangolo, estintore, a volte luci stop e frecce. Se non siete in regola faranno una multa esorbitante che con molta facilità commuterete in metà prezzo senza ricevuta (!)

Cartelli e curiosità

Impressioni sul paese.

La Mauritania è sabbia e deserto.
E' Sahara.
In tutte le forme e metamorfosi.
Il suo meraviglioso sta nel paesaggio Sahariano.
Le città ci sono sembrate molto sporche e poco interessanti.
La gente amichevole, purtroppo costantemente in cerca di "cadeau".
Le donne molto colorate nei loro abiti hanno spesso il volto scoperto e il velo in testa.
E' un paese caro. Un poco per tutto.
Non producono nulla, importano tutto.
La polizia chiede sempre un regalo ma se si rifiuta soridendo, non fa il secondo tentativo.