write us
write us

The Diary
The Solidarity
Consegna medicinali della Marathone d’Afrique – 25 dic 2007 (Senegal)
2007-12-25
Consegnamo a Sr.Laura (medico) le medicine portate in Africa dai corridori della maratona organizzata dalla Zitoway.
Lei si occupa dei due dispe...
Scuola elementare S.Antonio da Padova. – 25 dic 2007 (Senegal)
2007-12-24
In questa scuola elementare gestita da S.Francesca si iscrivono bambini cristiani e mussulmani. Sono 225. E’ stato aperto anche un asilo che ospita 7...
Adozioni e sostegno a distanza - 25 dic 2007 (Senegal)
2007-12-23
Nella piccola missione di Padre Josef ci sono strutture per accogliere giovani studenti che vengono dai lontani villaggi circostanti.
Alloggia...
Senegal

Eccoci a S.Louis - 2 dic 2007

Non mi pare vero di essere sul ponte di ferro con la mia auto!
Lo scorso anno ci camminavo durante la prima edizione della Marathone d'Afrique, pensando all'eventualità di fare il viaggio attraverso l'Africa.
Stanotte arriveranno Adriano e Davide.
Noi per ora andiamo al Campeggio Ocean dove incontriamo Ross e Heidi che invitiamo a cena.
Menu: risotto all'aceto balsamico, prosciutto di Modena, giardiniera fatta in casa dalla mamma di Laura.

S.Louis du Senegal

Un'isola,tra il fiume Senegal e il mare.
Resa famosa dai pionieri del volo che hanno fatto la storia di un'epoca con la posta aerea. Sfidando attraversamenti di mare e deserti. Mermoz e Antoine de Saint Exupery (proprio quello del Piccolo Principe), e tanti altri. L'hotel della Posta dove alloggiavano e il piccolo museo che li ricorda.
Una piccola cittadina coloniale piena di musica, locali e vita.

Marathone d'Afrique - 3/8 dic 2007

L'incontro con gli amici che organizzano la maratona è sempre emozionante.
Piena di racconti e risate.
Effettuiamo la raccolta medicinali fra i concorrenti e alcuni ci offrono anche denaro per le missioni.
Alcuni di loro sono ormai amici.
La gara è stata bellissima e commovente in alcuni momenti, grazie all'entusiasmo e alla festa degli abitanti dei piccoli villaggi interni che attraversavamo.
Giorni di lavoro, relax, chiacchiere e divertimento.
Un caro saluto a tutti loro amici e concorrenti.

Hotel La residence - S.Louis

Ci concediamo ancora una notte in questo suggestivo hotel nel cuore di S.Louis.
Il gentilissimo Jean Jacques e consorte, sono davvero deliziosi.

Parco Nazionale

Parco ornitologico molto importante.
Da non perdere la gita in piroga fra Pellicani, Gru, Aironi, Cicogne, Cormorani, Sterne, Acquile pescatrici, Coccodrilli (piccoli), facoceri,...
Dormito al campeggio del parco.
Fra miliardi di insetti.
Seguiranno foto......

Primo Gettone Solidarietà

Visita alla Missione di Padre Emanuele, di Lodi.
Lasciato il primo gettone Elfo di 150 euro.
GPS N16°10.180' W16°18.575'
Ha un laboratorio di ceramica. Se qualcuno vuole andarlo a trovare ora ha i punti GPS.

Lago Rosa – 11 dic 2007

Si chiama Lago Retba ma tutti lo conoscono come Lago Rosa.
L’acqua si colora infatti di rosa con i raggi del sole. E’ molto più salato del Mar Morto e farci il bagno dà una strana sensazione di sospensione.
Sulle sue rive ci sono i “pescatori di sale” che scavano e raccolgono i cristalli che vengono ammucchiati sulla riva.
Con i turisti pullulano pure le venditrici di souvenir…

Noi abbiamo campeggiato nel giardino dell’albergo Palal.
GPS N14°50.121 W 17°14.960

Dakar – 12 dic 2007

Raggiungiamo Dakar nel caotico traffico del mezzogiorno. Quando in europa si pensa a un ingorgo si ha un’idea della circolazione normale di queste strade.
Due ore e mezza per 30 km. Si circola in doppia e terza fila, cercando scappatoie sulle aiuole e marciapiedi. In questo kaos abbiamo forato.
Evviva.
Nessun incrocio è naturalmente dotato di segnalazioni.
In compenso i poliziotti non vedono l’ora di coglierti in fallo per multarti.

Andiamo all’ambasciata del Mali per fare il visto pagando 45000 CFA per i due visti, pronti in 48 ore. GPS N14°41.270 W17°28.208
Avendo bisogno di prodotti europei: supermercato CASINO GPS N14°41.126 W17°27.231
Quasi di fronte c’e’ anche un buon gommista.

Alloggiamo nel quartiere industriale di Bel Air ma in un posto rilassante se si amano le spiagge di sabbia. Siamo nel cortile del Monaco Plage hotel. GPS N14°41.970 W17°25.380
Non facile da trovare. Seguite la strada dopo il porto industriale e non lasciatevi intimorire dallo scenario che attraversate.
In quasi un’oretta di coda si arriva alla Punta des Almadies, il lembo di terra più ad ovest dell’Africa. Si trova nella zona più ricca di Dakar con le ville più lussuose, dove ci sono gli alberghi più costosi e lussuosi. C’è anche la sede dell’UNICEF, tanto per spendere bene i soldi che raccoglie. (!) comunque il capo non è niente di particolare: il Club Med l’ha recintato.

Goreé - 13 dic 2007

Con una mezzora di battello si arriva all’isola di Goreè.
E’ conosciuta perché per più di tre secoli è stata centro di smistamento degli schiavi che venivano catturati in Senegal. Visitiamo la piccola casa degli schiavi, il museo della donna, il museo del mare (pietoso) .
Nonostante la disperazione e il dolore che ha visto quest’ isola, vi si respira un’aria di serenità. Colori ed artisti sono ovunque, il caldo e il caotico traffico cittadino lasciano posto a vialetti freschi e senza auto. Ci restiamo a pranzo assaggiando il “mafe” pollo e arachidi un poco piccante.

Saly Portugal – 15 dic 2007

Scendiamo lungo la Petit Coste e raggiungiamo Saly Portugal dove salutiamo Paolo di Ivrea e Sally nel loro delizioso hotel. HOTEL Grazia Maria.
Noi campeggiamo nel campeggio Ferme di Saly.
Peccato sia così trasandato e poco pulito. Il posto sarebbe anche bello in un bosco di eucalipti vicino alla spiaggia.
Comunque non ci sono altri campeggi nella zona.
GPS N14°25.613 W16°59.753

Rahel e Giulia

Rahel e Giulia
Incontriamo Rahel e Giulia due sorelle svizzere che con il loro pulmino camperizzato vogliono raggiungere il Sud Africa. Ci sono sembrate un poco demoralizzate per le continue richieste di denaro e regali da parte della polizia e dei locali.


Joal Fadiout – 16 dic 2007

Andiamo a vedere l’isola Fadiout. Abitata da pescatori, è costituita di conchiglie e collegata da una passerella alla terraferma. Ci pare tutto sommato poco interessante. Simpatico e simbolico il cimitero misto: mussulmano-cristiano.

Palmarin – 16 dic 2007

Siamo nel delta del Sine Saloum il paesaggio è molto singolare, un deserto di sabbia e sale con baobab sparsi.
Sono buffi questi giganti spersi in questi spazi. Sembrano quasi gli Ent usciti dalla trilogia di Tolkien che si sono ritrovati al mare per una chiacchierata.

Djidjack - 16 17 18 dic 2007

Ci fermiamo qualche giorno. Il luogo in riva al mare è pulito ed accogliente.
Approfittiamo per fare qualche lavoretto alla Land e per una corsetta sulla spiaggia.
Dormiamo ai piedi di un secolare baobab, l’albero consacrato al vecchio Djidjack, un uomo saggio e buono vissuto 475 anni fa. A lui nella regione si ispirano molte leggende. Il suo spirito viene considerato molto potente.
JeanPaul e sua moglie Graziella che gestiscono questo Campement, ne hanno raccolto la memoria e mantengono viva la sua storia.
Ogni lunedì vengono fatte offerte al suo spirito, versando vino sulle sue radici.
Consigliamo vivamente la sosta. GPS N14°01.425’ W16°46.140’

Un pallone a Fimla – 19 dic 2007

Nel paese dell’ex Presidente del Senegal Leopold Senghor comperiamo un pallone per alcuni ragazzini. Poco prima ad un incrocio, mentre procediamo a passo d’uomo, un vecchio ci viene incontro con una rudimentale ascia in mano. Biascica cose incomprensibili ma con quell’ arnese in mano ha un ché di minaccioso. Ce la vuole solo vendere e non dare in testa.
La sua enfasi convinta, la sua età avanzata ed il costo ridicolo, (1000CFA meno di 1,5 euro) ci convincono ad acquistargliela immediatamente. Abbiamo così un altro orpello completamente inutile da portarci dietro, ma… non si sa mai.

Foundiougne – 19 dic 2007

In questo punto il fiume sembra veramente un grande lago. Il delta si fa grande. Alla fine della pista traghettiamo per raggiungere il paese. Qui salutiamo Pino, l’italiano conosciuto in tutto il distretto. Gestisce un ristorante ed è a Foundiougne da 8 anni. E non ha nessuna voglia di tornare in Italia dove lavorava nelle grandi città del nord nel campo della moda.
Punto di imbarco:N14° 07. 853’ W16° 28.047’

Solidarietà difficile

Segnalati da una amica e socia Elfo, cerchiamo alcuni centri ONG a Mbour e a Sokone.
Chiediamo a vigili, medici, ospedali, presidi, altre organizzazioni… nessuno conosce CPS ci indicano però una banca, la Cassa Popolare du Senegal.
Vediamo scuole e centri per Handicappati, ma alcuni sono vuoti e non ci fidiamo a lasciare contributi così senza garanzie.
Decidiamo di aspettare altre occasioni per assegnare i fondi di solidarietà affidati da Elfo.

Verso l’interno - 20 dic 2007

Il paesaggio è interessante ma francamente poco vario. Nei deliziosi villaggi che si incontrano basta rallentare e si viene letteralmente sommersi da ragazzini donne che urlano “Toubab!” (bianco) e chiedono soldi e regali.
Dopo qualche giorno così, la cosa si fa un poco irritante, soprattutto perché questo atteggiamento non ti consente la visita.
Considerato che la regione non ci entusiasma poi più di tanto, raggiunta Missira, giriamo la K7 e ci dirigiamo a Kaolack.
Da domani la strada si farà più difficile per le enormi e numerose buche sull’asfalto vecchio.
E’ il Senegal più difficile e isolato. Il più vasto. Quello che non si affaccia sul mare.
In diversi ci hanno messo in guardia per la presenza di banditi che, come i briganti dei nostri secoli andati, sbarrano con tronchi e sassi la strada, là dove è più rovinata e le auto sono costrette a rallentare. Armati di Kalashnicov ti lasciano in mutande sulla strada e svaniscono nella foresta con la tua auto. In genere operano di notte. Quasi mai con la luce. Il loro giorno preferito è lunedì e martedì. C’e’ un grosso mercato verso il Mali e chi passa è pieno di soldi o di merci.
Domani partiremo per i 130 km circa che ci separano da Koungheul di buon ora. Nel frattempo in città troviamo un gran fermento per i preparativi della festa mussulmana del Tabaski dell’indomani.

Eccoli! - 21 dic 2007

Eccoli, sono arrivati ora.
Sfilano pazienti fra le vuote vie di Koungheul.
Oggi, solo per oggi, la festa del Tabaski le ha completamente svuotate.
Passano lenti e pesanti.
Li avevamo incrociati 20 km più indietro. Quattro ore più indietro. Sul nastro di quello che un tempo doveva essere un buon asfalto ma che ora lascia generosi squarci di rosso alla terra che sta riaffiorando. Buche a grappolo, le inevitabili. Solitarie e improvvise, le subdole. Laterali su bordi sfrangiati e taglienti prima del declivio verso l’arido brusse secco ed assolato; le letali. Tutte comunque micidiali. A volte profonde fino a 15 cm. E’ su questo terreno, che molti chiamano strada che da Kaolack si addentra nell’altra faccia del Senegal, che li abbiamo incontrati. E’ fra queste buche che a stento li abbiamo superati.
Autocarri zigzaganti. A 3 a 4 a 5 assi. A passo d’uomo. Che come i vermi giganti di “Dune” si contorcono tentando di passare indenni con i loro sovraccarichi.
Ci si saluta con un cenno. Su questa strada essere autista affratella. Accomuna. Nella sudata confraternita dei manovratori di volante. Nella continua concentrazione della migliore traiettoria per la minore sollecitazione di sospensioni e balestre. Si condivide la stessa fatica. Mi vergogno quasi a sentirmi per qualche ora, uno di loro. La loro fatica che porta il pane non assomiglia per durezza alla mia che ho scelto.
Ho una grande stima per questi lavoratori del trasporto. Su queste strade che sembrano bombardate. Con questi mezzi che paiono reduci dalla guerra. Oltre che conduttori, sono tutti un pò meccanici e gommisti. Sdraiati sotto, all’ombra dei loro camion roventi di sole e motore. A riposare qualche minuto bevendo acqua surriscaldata dal giorno. A far riposare i loro mezzi. O a ripararli con poche chiavi e senza ricambi. Hanno le targhe rosse. Vengono dal Burkina Faso. O vi ritornano portando merci dal porto di Dakar. Il carico deve arrivare. E il carico arriverà. Lentamente. Mi fermo anche io qualche minuto. Un sorso d’acqua, un giro attorno alla k7 e raddrizzo le ginocchia controllando le gomme. Uno di loro mi incrocia. Un colpo di fari. “Tutto bene?”Un pollice verso l’alto: “Si grazie tutto bene.” Altro pollice verso l’alto “OK” Si continua.

Koungheul – 21 22 23 24 dic 2007

Ci fermiamo nella cittadina di Koungheul per qualche giorno.
Poco lontano visiteremo un sito storico con misteriosi monoliti.
In questa stagione secca fa un caldo torrido (e loro dicono che la stagione più calda è un’altra! ) e solo nella mattinata si trova un clima più fresco.
Siamo ospiti nella piccola missione di Padre Joseph, Padre Andrè,(senegalesi) e Padre Pier Francesco (di Palermo). Nello stesso paese c’e’ una scuola elementare e due presidi medici assistenziali gestiti da missionarie francescane.
Qui decidiamo di lasciare qualche aiuto.

Natale – 25 dic 2007

Ecco il nostro Natale!
Alla piccola missione nella notte viene celebrata una messa in lingua Wolof.
Il coro è straordinario accompagnato da diversi tamburi.
Un saluto alle suore che ci sorprendono con una splendida tavola di mezzanotte.
Uno a Padre Joseph che ci ha accolto con entusiasmo.
E via! Alla mattina del 25, verso Tambacounda.
E alla sera, cena nel giardinetto di Ninki Nanka.
Panettone con Grecale, Block de Patè, Marmellata da formaggio dell’ amico Rubiani, birra Gazelle.
Hotel Ninki Nanka. GPS N°13 45,830’ W13° 40,00’
Questo è un hotel che fa campeggiare sul tetto o nel giardino.
E’ nuovo, pulito e gestito da una gentile coppia mista. Lui francese, lei senegalese.

Kidira Frontiera Senegal-Mali - 26 dic 2007

Da Tamba raggiungiamo la frontiera per una strada finalmente ben asfaltata.
Controlli estremamente rapidi e indolore.
Che differenza con la frontiera di ingresso a Nord con la Mauritania!
Poliziotti e doganieri veloci e gentili.
In uscita i soliti due controlli: passaporto per polizia e Carnet de Passage per dogana.

Impressioni sul paese

Il Senegal è un paese doppio.
La parte coloniale sulla costa legata all’Aeropostal, i postini volanti, pionieri del volo.
L’isola degli schiavi con la loro penosa storia.
Sulla costa anche i grandi delta del Sine e Saloum pieni di paesaggi particolari e uccelli.
La valenza del mare che porta turisti che pensano, vedendola, di aver inquadrato il paese.
Poi l’interno.
Il mondo cambia, arido e asciutto.
Il carretto trainato da asini o piccoli cavalli è il suo lussuoso mezzo.

Strade terribili. Caldo, zanzare e nella notte briganti, lo rendono meno “romantico”.
La gente è molto cordiale ovunque, sia nell’interno che sulla costa. Alcune etnie come i Peul sono bellissime.
Tutti sono sorridenti e sempre pronti a salutare e stringere la mano.
Guai rifiutare la stretta!
Anche se avete visto l’interlocutore orinare qualche istante prima dietro l’angolo.
Peccato per la tendenza di tutti (ma proprio tutti) di tentare di venderti qualcosa, o spillarti denaro in vari modi.
Dopo poco si diffida di chiunque voglia fare un piacere o dare una informazione.
C’è chi è più diretto e chiede immediatamente “dammi dei soldi”. E chi impiega qualche giorno per prima carpirti la fiducia, ma poi si casca sempre li.
Questo fatto ci è stato confermato anche da tutti i bianchi che risiedono o sono nati qui.

La polizia e i gendarmi in generale sono cordiali.
Occorre fare eccezione per la zona nord lungo tutto il confine con la Mauritania e sulla costa fino a Dakar, dove purtroppo è estremamente corrotta e inventa scuse e infrazioni per estorcere denaro a tutte le auto guidate da bianchi. (Ci raccontano che anche i camionisti sono presi di mira)
In tutto il paese i Baobab sono sovrani.
Grandi o nani come quelli fioriti in questa stagione secca.

Cartelli e curiosità e birre