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The Diary
The Solidarity
Drill Ranch – Obudo (Nigeria)
2008-03-03
Il Drill Ranch è una struttura che fa parte del progetto Pandrillus per la salvaguardia della fauna selvatica. Qui nelle Ifi Mountain al confine co...
Nazareth School – Kaduna (Nigeria)
2008-03-02
La scuola di Kaduna è stata fortemente voluta da Suor Semira, di origine pugliese, in Nigeria da oltre 10 anni. Lo stato più popolato d’Africa, olt...
Nigeria

Nigeria, eccoci! - 24 feb 2008

Entriamo nella frontiera di Chikanda.
Primo ufficio: polizia. Timbrano i passaporti. Veloci e gentili.
Secondo ufficio: Controllo Sanitario. Richiedono tesserino vaccinazioni e controllo alimenti freschi come frutta o verdura che non si può introdurre. Veloci e gentili.
Terzo ufficio: Dogana. Molto gentili ma in quanto alla velocità…
Il doganiere estremamente simpatico ci ha chiesto tutti i dati dell’auto, personali e del viaggio che ha accuratamente scritto a mano su un foglio di brutta. Lo avrebbe poi trascritto, sempre a mano, su un quaderno di bella che ci ha scrupolosamente mostrato con orgoglio leggendo di altri viaggiatori dal 2002 ad oggi.
Totale 1 ora solo per lui.
Dobbiamo dire che non avendo fretta, vista l’impossibilità di arrivare ad Abuja in serata, la cosa ci è risultata piacevole.
Abbiamo infatti deciso di utilizzare il tempo del pomeriggio per espletare tutte le formalità doganali ed utilizzare al massimo la luce del giorno dopo per raggiungere la lontana capitale.
Siamo stati tentati di chiedere di dormire di fianco al simpatico doganiere, ma avendo ancora 3 ore di luce e sapendo che a 1 ora di strada c’e’ un “albergo per locali” dove fermarsi, proseguiamo.

Guest House di Kossobusso

Beh, è veramente per gente del posto.
Senza acqua, né corrente. Non proprio pulita ed il gabinetto in comune. Ma è sicura. Protetta da un muro di cinta ed abitata da infermieri che effettuano vaccinazioni per conto del governo ed un gentilissimo gestore che all’imbrunire ci porta una candela e un secchione di acqua marroncina del pozzo di fianco. La camera costa 300 Naira (meno di 2 euro). La paghiamo e dormiamo nella nostra tenda.
Se autosufficienti per acqua e giaciglio è un posto da consigliare perché sicuro e comunque l’unico dopo la frontiera. GPS N09°33.165’ E003°13.684’
Domani ci aspettano quasi 700 km di cui sicuramente più di 150 di pista cattiva.

Corsa col tempo - 25 feb 2008

Ore 6 sveglia
Ore 6, 50 si parte.
I primi 77 km sono di pista bruttissima. Terreno duro con buche profonde. Alcuni passaggi di trial. Solchi di oltre 1 metro scavati durante le piogge, ora trappole da evitare.
Li percorriamo in 3 ore e 30.
I successivi 100 sono solo brutti. La media oraria cresce dai 20Km/h ai 30.
Comincia poi la strada migliore. A tratti buona, a tratti con grosse buche sull’asfalto vecchio.
Sulla strada centinaia di autocisterne che vanno e vengono zigzagando fra le buche ad alta velocità, in genere totalmente incuranti di chi occupa gli spazi stradali vicini.
Essendo grossi, hanno precedenza.
In compenso ci sono decine e decine di distributori sbarrati, chiusi. Facciamo prima a dire che di aperti in 700km ne abbiamo trovati 2. Ovviamente che vendevano il diesel a prezzo di mercato nero 120 naira/l anziché il prezzo regolare che è di 90. Ci chiediamo: ma se tutti i distributori sono chiusi, dove vanno tutte queste cisterne?
Comunque noi abbiamo una autonomia di 250 litri e non ci siamo preoccupati molto.
La giornata è lunga e caldissima.
Arriviamo ad Abuja alle 20,00 dopo 13 ore di guida ininterrotta, al buio da 1 ora.
Per fortuna abbiamo telefonato a Mauro, un italiano che lavora qui e che ci ha gentilmente invitato a cena. Ci viene incontro davanti all’hotel Sheraton classico punto di sosta per tutti gli overlender che passano per la città.

Abuja, visti vari - 26 feb 2008

Iniziamo le nostre “visite” alle ambasciate per i visti a zonzo per la città.

Camerun
Prima quella del Camerun.
Non c’è.
E’ a Lagos.
Però l’Alto Commissariato che è in città può fare visti turistici. Bene!
GPS N09°04.283’ E007°29.381’
Ci chiedono di tutto e di più. A parte le classiche foto e i moduli vogliono: assicurazione dell’auto che si stipula in Camerun (ma se siamo in Nigeria??) fotocopie del carnet de passage, del libretto, del passaporto, e del certificato di vaccinazione.
Torniamo con tutte le scartoffie e la segretaria ci chiede solo una parte di quelle richieste in precedenza ma in compenso vuole la fotocopia del visto della Nigeria che ovviamente al mattino non ci hanno chiesto.
Tento di spiegarle che:
1) siamo già dentro la Nigeria e la polizia non ha trovato nulla da eccepire.
2) Il suo capo al mattino non ce l’ha chiesto.
3)Il visto per il Camerun cosa c’entra con quello della Nigeria?
Desiste.
Morale: in Africa presentarsi sempre con la fotocopia di tutto.
Sono comunque davvero gentili e in giornata abbiamo il visto.
Ha già, chiedono anche 14000 Naira a testa. (circa 85 euro)
Il visto più caro fino ad ora.

Angola
GPS N09°04.283 E007°29.929’
Ci dicono al telefono che non rilasciano visti ai non residenti in Nigeria.
Non ci diamo comunque per vinti. Sappiamo che in passato lo hanno fatto per overlander inglesi.
Proviamo ancora impiegando diversi giorni, anche con l’aiuto gentile di amici influenti ma il risultato, alla fine, non è cambiato.
Molto gentilmente ma altrettanto fermamente ci invitano a prendere il visto in paesi più prossimi alla frontiera angolana. E’ la regola.

Gabon
Gentili e sorridenti ma occorrono 3 giorni per ottenerlo e non possiamo aspettare. Il nostro visto nigeriano è troppo breve e non ce la faremmo ad uscire dal paese.
Costerebbe 10.500 Naira a testa (60 euro) 2 foto e una fotocopia passaporto.

Michelino michelino

Oltre 8 gommisti.
Un mercatino delle gomme.
La gomma XZL non i trova da nessuna parte.
Anche ad un emporio Michelin, niente da fare.
Dopo una mattina buttata inutilmente a girare decidiamo di provare in Camerun dove ci sono strade più fangose.

Ottimo gelato – 28 feb 2008

Veniamo ricevuti dall'Ambasciatore Italiano Massimo Baistrocchi, vero uomo d'avventura.
Passiamo una divertente serata, ospiti del dott. Nico Longo, vice ambasciatore in Nigeria.
Ottima cena, risate e chiacchiere, suggellate da un gelato fatto in casa divino!

Grazie – Abuja febb 2008

Ci sono persone che ti aprono la loro casa.
Ci sono persone con le quali entri immediatamente in sintonia.
Ci sono persone con un bagaglio di esperienze affascinante.
Ci sono persone che possono raccontarti avventure per ore ed ore.
Ci sono persone che ti aiutano come fosse la cosa più naturale del mondo.
Ci sono persone che ti sanno stupire della loro generosità.
Ci sono persone alle quali vorresti assomigliare.
Ci sono persone che ti mancano già mentre le saluti.
Ci sono persone come Mauro.

Disordini in Camerun – 29 feb 2008

Mentre siamo ad Abuja un giornale locale riporta di disordini scoppiati in alcune città del Camerun. La capitale e Douala. L’aumento del prezzo di alcuni generi come benzina e pane ha acceso il malumore dell’opposizione di lingua inglese che abita il sud del paese. Tafferugli per le strade e polizia che impediva a chiunque di circolare. Speriamo che le acque si calmino prima del nostro passaggio.

Kaduna - 1 Mar 2008

Ci rechiamo ad Kaduna 200 km a nord della capitale.
L’ambasciatore Italiano ci ha segnalato una scuola che ospita 500 bambini e allora decidiamo questa incursione a Nord fuori programma per assegnare un gettone Elfo.
Troviamo il centro Nazareth School, gestito da suor Samira e suor Concepita.
"Se cresce la cultura cresce la pace" dice lo slogan di intento Elfoavventure e questo in Africa ci sembra sempre più vero.
Sostenere le scuole è un’azione fondamentale per questo continente.
Inoltre in pochi anni queste missionarie hanno gestito al meglio le donazioni che hanno ricevuto creando un formidabile ed efficiente centro.
Decidiamo di lasciare un gettone Elfo. Dettagli in Solidarietà.

Nella stessa cittadina vive Gianni di origine Emiliana.
Con lui, grande esperto di Africa e di Land Rover diamo una controllata ai giunti omocinetici anteriori e alle crociere.
Tutto in ordine.
Cerchiamo anche il pneumatico Michelin che non troviamo. Ci sarebbe un XCL (io cerco XZL) dell’epoca della prima guerra punica ad un costo esorbitante, che lasciamo in loco.
Rimaniamo ospiti nella sua casa dopo una cena e un dopocena nigeriani.
Grazie Gianni.

A Sud! A Sud!

Alzataccia (un’altra?) e via alle prime luci dell’alba.
A Sud! A Sud!
Vorremmo percorrere 800 Km fino al Drill Ranch, sulle montagne che segnano il confine col Camerun.
La strada è lunga ma in buone condizioni. Con lo scorrere dei Km cambia il paesaggio. Dal secco nord al tropicale sud. Dal sahel, alla foresta, alla jungla.
Non conosciamo l’ultima parte di strada ma prevediamo essere sterrato. Ecco perché cominciamo a preoccuparci quando nel pomeriggio inizia a piovere.
Abbiamo fatto bene i conti e dovremmo arrivare prima del tramonto. Tutto vero, peccato che col temporale già 2 ore prima sembra notte.
A farci perdere tempo una gomma a terra che cambiamo a tempo di tecnici Ferrari.

Raggiungiamo dopo 15Km di sterrato fangoso il ranch sotto una pioggia tropicale.
Il posto è spartano ma molto affascinante, Meriterebbe una sosta di un giorno intero.
Bivio dove si imbocca strada sterrata N06°14.250’ E009°01.456’
Drill Ranch N06°17.950’ E008°59.888’

Il giorno dopo non piove più. Ci risvegliamo con i suoni ella foresta. Le voci dei suoi abitanti e di un gran numero di scimmie. Mentre vado alla doccia protetta da una staccionata di bambu, intravedo fra le foglie dei movimenti. Mi avvicino e un tranquillo gruppo di mandrilli mi sfila di fianco. Maschi, femmine e piccoli. Dopo colazione visitiamo i ditorni. Ci sono centinaia di esemplari di mandrilli. Specie molto rara che qui trova protezione, un ambiente dove riprodursi e un programma di riinserimento nella vita selvaggia.
Ci sono anche dei simpatici e vivaci scimpanzè che ci accolgono a sassate. Per loro è una specie di pensionato-orfanotrofio in quanto non possono tornare allo stato selvaggio.
Decidiamo di dare un piccolo contributo Elfo. Detttagli in solidarietà.

Ikom – 3 mar 2008

Domani ci scade il visto e attraverseremo la frontiera quindi raggiungiamo Ikom dove facciamo sosta per riparare una camera d’aria e fare l’ultimo pieno prima del caro Camerun.
Dormiamo al Lisbon Hotel in un caldo infernale. GPS N05°57.631’ E008°43.590’

Nigeria addio – 04 mar 2008

Verso la frontiera incontriamo diversi posti di blocco. Alcuni non ancora presidiati e altri con strada sbarrata da una corda o da un’asse con chiodi sull’asfalto. Qualcuno con militari in divisa, altri con persone in abiti civili ma con convincenti fucili mitragliatori in mano. Sempre ci fermiamo ma non abbiamo mai nessun problema o richiesta di denaro. Nessun problema particolare neanche per attraversare la frontiera a Mfun. Sono tutti gentili e cordiali. Impieghiamo però 1 ora e mezza per consentire a qualche ufficiale di terminare la colazione e a causa della lentezza delle trascrizioni dei dati sui loro registri.

Impressioni sul paese

Decisamente il simbolo della Naira, la moneta locale, come foto di questo capitolo è azzeccata.
E’ un paese ricchissimo con le risorse in mano a pochi. Qui vivono alcuni degli uomini più ricchi del mondo.
Gli affari prosperano arricchendo aziende e politici locali. La gente ha decisamente una fantasia sviluppatissima nel creare occasioni più o meno lecite di guadagno.
Qui si produce ogni tipo di merce, di ogni tipo di marca. Ovviamente falsa o scadente.
Qui si impacchettano pezzi di ricambio usati in imballaggi nuovi, fatti su misura.
Qui si riesce a pagare 30 milioni in tangenti per realizzare un evento da 14 milioni.
La corruzione fa parte integrante del sistema e lo stato non vigila sul buon funzionamento di servizi essenziali quali acqua, luce, telefono, benzina, di cui la popolazione rimane sempre a corto.
Qui l’assurdo diventa possibile.
In questo sguazzare nel denaro la maggior parte dei nigeriani sono esclusi e cercano in ogni modo di prenderne parte, in modi anche a volte violenti.
La nostra esperienza in questa nazione tuttavia è stata positiva. Nessun problema né richiesta di denaro da parte della polizia. Né in dogana, né per strada. Molti posti di blocco ma sempre senza scocciature e spesso senza visionare i documenti.
Forse come turisti, qui decisamente rarissimi, hanno un certo timore a sbilanciarsi e basta essere un pò decisi nella tattica di approccio che si evitano inconvenienti.
Occorre dire però che abbiamo evitato di andare al sud, sul mare, dove la situazione è più “calda”. Per banditismo e per rapimenti di bianchi.
Un paese completamente diverso dal centro nord dove si viaggia senza nessun problema.
Abbiamo anche evitato di girare di notte sia a piedi che in auto.
La grande paura che avevamo si è rivelata esagerata.

Cartelli e curiosita