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The Diary
The Solidarity
Comunità Werkswinkel (Sud Africa)
2008-06-23
In questa comunità viene data la possibilità a ciechi e disabili di lavorare e di guadagnarsi il pane quotidiano e una vita dignitosa. Fra loro un ci...
Sud Africa

Entriamo in Sud Africa

Eccoci finalmente in Sud Africa.
Ultimo paese del viaggio di andata.
Pochi minuti ed espletiamo le formalità di ingresso nel paese con tanto di rilevatore di impronte digitali elettronico. Anche per questa entrata non ci occorre il visto. Mettono un timbro sul passaporto. Validità tre mesi.
Si guida ancora a sinistra.
Viaggiamo fra paesaggi desertici sempre più collinoso popolati da simpatiche manguste.

Springbok - 27 mag 08

Arriviamo nel paesino di Springbok.
Internet ad un prezzo da rapina 6 euro l’ora!
Acquisto di 10kg di olio da auto ed effettuo il cambio filtro ed olio motore.
Alloggiamo nel pulito e grazioso Caravanpark.
GPS S29 40.405 E17 53.948
Già da qualche giorno la temperatura cala drasticamente col calare del sole.
Questa notte tre gradi!
Cambiamo tattica ed iniziamo a dormire dentro la K7.

Groenrivier Bay - 29 mag 2008

Deviamo sulla costa per una pista a tratti sabbiosa fino alla baia di Groenrivier.
Qui ci sono le baracche degli squatter.
Su questa costa governativa hanno costruito abusivamente le loro case di vacanza in legno.

Un vecchietto ci indica una pista che per un centinaio di km costeggia l’oceano.
Spiaggia a destra deserto a sinistra.
Non sappiamo ancora se è lecito attraversare questo territorio oppure no. Siamo nel territorio dei diamanti e i molti cartelli sui cancelli pare indichino il divieto di passaggio…
Ma ormai ci siamo dentro ed andiamo fino in fondo.

Lambertsbaai - 29 mag 2008

In questo paesino di pescatori minaccia la pioggia.
Decidiamo di non preparare il braai per concederci un ristorantino a base di pesce.
Ah, bene!

Campeggiamo al Caravanpark
GPS





Chi va piano va sano…

La campagna di questa zona del Olifant River è molto particolare.
Con la luce intensa dei temporali che vagano anche loro, come turisti, per il cielo si fa ancora più magica.

Accompagnaci in questo viaggio per la terra della parte west.

West Coast N.P. - 31 mag 2008

Questa penisola crea un fiordo che si spinge in profondità e crea un naturale rifugio. I primi navigatori portoghesi dalla fine del 1400 Cao, Diaz, Vasco De Gama ed in seguito Magellano, hanno approfittato di questo porto naturale che si deve essere presentato come un’oasi di tranquillità dopo mesi di oceano freddo nebbioso e “ondoso”.

Ora sono gli animali a goderne la calma, assieme a numerose imbarcazioni da diporto. Moltissimi uccelli stanziali e migratori approfittano di queste acque calme e tranquille per riposare o riprodursi.

Yzerfontain - 1 giu 2008

Una piacevole atmosfera mista fra Sardegna, California e Costa ligure.
Il sole caldo del loro inverno ci invita ad una pausa di mezzogiorno in un piacevole ristorante per un “assaggio” di pesce e vino bianco fresco.
E’ qui che in questa stagione passano le balene.
Da una assolata panchina ci fermiamo per ammirare queste due giocare.

Cape Town - 1 giu 2008

Dopo 7 mesi di viaggio eccoci nella città-meta per tanti overlander.
Cape Town.
Per noi è circa la metà del viaggio anche se in realtà il vero giro di boa sarà più a sud, a Capo Agulha.
Il profilo inconfondibile della montagna attorno alla quale è nata la città ha rallegrato i cuori di migliaia di marinai che per secoli hanno trovato ristoro in questa baia, dopo mesi di navigazione dall'Europa o dalle indie.

Riposiamo anche noi, come loro, per qualche giorno e visitiamo questa bella città mentre approfittiamo per fare "alcune cose".

Dall'Angola il cambio della K7 faceva uno strano rumore. In ogni marcia cresceva con la velocità e a una data velocità, diversa per ogni marcia, cessava.
Non era forte ma preoccupava.
Ora abbiamo contattato un esperto di cambi e lasciamo la K7 nelle sue mani qualche giorno per vedere se è una cosa grave oppure no. Smonteranno il ridutttore e cambio per diagnosticare il male.
Noi intanto a piedi, viviamo la città.




Il porto è un luogo risistemato per il turismo ma comunque piacevole per qualche ora in un ambiente arricchito con musica, spettacoli in strada, souvenir e locali dove gustare a prezzo ragionevole pesce fresco.



Le colorate case adiacenti al quartiere mussulmano danno un tocco di allegria a questa parte della città che si arrampica sulla collina del cannone.

Da questa collina si spara a mezzogiorno preciso un colpo a salve di cannone.
Questa tradizione nata alla fine del 1700 continua tuttora giornalmente senza interruzioni a cura della marina militare.
Un tempo era una operazione indispensabile per tutti i capitani delle navi. Potevano infatti regolare l'ora dei loro orologi per calcolare la longitudine e il punto nave.
Oggi solo una tradizione cara ai cittadini, per "sentire" quando è mezzogiorno.

Questa città, fondata dagli olandesi nel 1600, è il primo insediamento europeo in Sud Africa.
I portoghesi già erano stati qui alla fine del 1400 (Dartolomeo Dias, Vasco De Gama) ma non l'anno mai considerata interessante. Preferivano utilizzare Coste del Mozambico o S.Helena.
Un naufragio, secoli dopo, di una nave olandese, costringe un gruppo di sopravvissuti a viverci per circa un anno, prima di essere riportati in patria.
Questa permanenza forzata ha cambiato il giudizio su questa terra convincendo la Compagnia Oandese delle Indie a far nascere una colonia allo scopo di rifornire le loro navi di passaggio.

Ecco nascere il porto e la città. Siamo a metà del 1600.
Olandesi e successivamente Ugonotti allora profughi francesi rifugiati in Olanda diedero vita alla prima popolazione.
Nascono così i Boeri, da "contadini". Rudi coloni abituati ad una dura vita di conquista.
Gli indigeni locali, Khoisan, non sono facilmente assoggettabili e vengono "importati" schiavi dalle indie.
La popolozione si mescola e nasce la caratteristica e unica popolazione "coloured".

Ci rechiamo al Consolato Italiano per chiedere un nuovo passaporto.
Il nostro sta esaurendo le pagine libere e per terminare il viaggio ne occorre uno nuovo.
A volte per rilasciare un passaporto occorrono anche 15/20 giorni.
Pensiamo quindi di iniziare le pratiche qui e ritirare il passaporto nuovo a Pretoria dove dovremmo arrivare in agosto.
Ci dicono di iniziare le pratiche direttamente nell'ufficio di Pretoria inoltrando la domanda via mail.

Lion's Head - 7 giu 2008

L'esperto di cambi diagnostica la sostituzione di diversi ingranaggi del cambio e dei cuscinetti.
Ordina i pezzi a Johannesburg e questi non arrivano. Dopo 3 giorni ancora li aspettiamo.
Decidiamo un'escursione sulla vicina Testa del Leone.


La montagna alta 669 metri è inglobata nella città e la divide fra zona costiera e zona entroterra.
La salita è molto panoramica con tratti aerei anche esposti.
Alcune catene nei tratti ripidi rendono la salita più accessibile e sicura.
Noi la saliamo con un vento furibondo di oltre 100 km all'ora che rende la salita "interessante".

Per spostarsi in città ci sono i simpatici taxi da condividere chiamati Rikkis. Colorati e più economici dei taxi esclusivi.
Alloggiamo al Zebra Crossing una guest house economica e comoda al centro.
Uso cucina e internet gratis.
Gps S33°55.657'E18°24.622'
mail: zebracrossing@intekom.co.za

Saliamo la Table Mountain partendo dalla città. Molto suggestiva la cima completamente piatta di 1086 metri e la ripida discesa attraverso il sentiero del Gorge Platteklip.
Bisogna essere di ritorno prima della sera (ore 18) per problemi di sicurezza.

K7 - pezzo sbagliato

Finalmente con 5 giorni di ritardo finiscono il lavoro sulla K7.
Dovevano sostituire i cuscinetti del cambio ed invece hanno cambiato pignone e corona del differenziale anteriore. Sostengono che il rumore viene da li visto che gli ingranaggi risultavano leggermente consumati. Non si spiegano però perché il rumore si sentiva anche con auto ferma, (!) cambio ingranato e riduttore in folle. Indescrivibile lo sgomento e la rabbia. Costo totale 800 euro circa. Un salasso sanguinoso e forse inutile. Con la K7 calda faremo un controllo per vedere se il rumore è veramente sparito come sostengono.
Anche questa è Africa!

Acquistiamo delle coperte che troviamo qui a basso costo.
Le porteremo in Namibia e le doneremo, assieme ai vestiti che ci porteranno i corridori della corsa a piedi "100 Km del Namib Desert", all’orfanotrofio Dreilinden di Okangwati.

Partiamo da Cape Town verso il Capo più a sud dell'Africa.

La costa è molto frastagliata.
Mare mosso e grandi spiagge.
Il tempo è matto e molto ventoso.
Strane le case che sono un incrocio fra quelle olandesi e quelle africane.
Tetti spioventi come se potesse nevicare (mai successo) e paglia a strati.

Capo di Buona Speranza - 11 giu 2008

Eccoci al Capo di Buona Speranza!
Questo non è ancora il punto più a sud dell'Africa, ma per il disegno della costa che forma un grande golfo di calma subito dopo, molti lo considerano la divisione fra l'Oceano Atlantico e l'Oceano Indiano.

Foto ricordo!
... a testimonianza dell'avvenuto passaggio.

Bartolomeo Dias

Era il 1488 e Dias, partito da Lisbona con 3 navi (che a noi oggi sembrerebbero barchette), arriva spinto da una furibonda tempesta a doppiare questo capo.
Aveva già per primo toccato le coste della Namibia ed aveva sostato nel golfo che un secolo dopo sarebbe diventato Cape Town.
Lui chiamò questo punto Capo delle Tempeste (per ovvie ragioni) ma il Re del Portogallo al suo ritorno lo ribattezzò con l'attuale nome nella speranza di raggiungere i mercati orientali.
Questa la stele in suo ricordo, a vista dell'altra eretta per Vasco De Gama, che lo seguì per arrivare alle Indie dieci anni dopo.

Tutta la penisola era abitata da babbuini.
Oggi la popolazione si è molto ridotta e quelli rimasti sono protetti.
Qualcuno nel vederci si "agita"...

Ci fermiamo a campeggiare a Miller Point bel posto in riva al mare.
GPS S34°13.715' E018°28.220'

Boulders - 12 giu 2008


Siamo sempre più vicini al Polo Sud e dopo le balene...

ecco i pinguini.

Muizenberg - 12 giu 2008



Seguiamo ancora la costa fino a questo piccolo paese di mare frequentato da surfisti e famoso per le sue allegre cabine balneari di epoca vittoriana.

Stellenbosch - 12 giu 2008

Addentrandoci nell'entroterra sembra di essere nelle nostre Alpi.
Francia, Tirolo, Piemonte...
Vigne e montagne.
Colline e case antiche.
Questa è la regione dei vini sudafricani.
Le migliori cantine producono qui dal 1659 Cabernet, Pinot, Shiraz, Merlot, e Pinotage. Un uva creata qui da un misto di vigne.

Camping davanti allo Strumble Inn.
GPS N33°56,330' E18°57.290'

Franschhoek - 13 giu 2008

La tradizione del vino è arrivata dalla Francia con gli Ugonotti.
Rifugiati in Olanda per sfuggire alle persecuzioni religiose dei Cattolici, sono stati imbarcati dagli olandesi per divenire coloni in queste terre e rifornire di prodotti freschi le navi della compagnia delle indie olandese:la VOC.
In questo paese che ricorda la Francia, vi e' un monumento e un interessante museo a loro dedicato.

Hermanus - 13 giu 2008


Via di nuovo verso il mare!
In questa stagione è facile avvistare le balene e l'appuntamento non delude.
Approfittiamo per fare una escursione a cavallo lungo la costa.

Campeggiamo a Onrus.
GPS S34°24,867' E19°10.300'

La costa si fa sempre più pericolosa per le navi che doppiano il capo.
Si ascoltano numerose storie di naufragi e si vedono i relitti incagliati.
Una parte leggendaria della storia della navigazione.


Agulhas.
Ecco il faro più a sud dell'Africa.
E' anche il secondo più vecchio.
Data di costruzione: 1848.
All'interno un simpatico museo sui fari del mondo.

Capo Agulhas - 15 Giugno 2008

ECCOCI AL CAPO PIU A SUD DELL'AFRICA!!!

Qui si uniscono i due oceani.
L'Indiano con la sua calda corrente Agulhas che viene dal Mozambico e l'Atlantico con la sua fredda corrente del Benguela, che scorrendo verso nord origina le fredde e pericolose nebbie della Skeleton Coast in Namibia.

GIRO DI BOA! - Si brinda!

Da questo punto possiamo solo risalire.
E' il giro di boa del nostro viaggio.

Siamo sotto l'equatore ad una latitudine Sud pari, alla latitudine Nord di quella della Sicilia.
(Praticamente a mezza strada fra noi e la Sicilia c'e' l'equatore)

Festeggiamo con uno Champenoise locale insieme alla fedele K7!

Ora facciamo lentamente rotta verso la Namibia per l'appuntamento con gli amici della corsa podistica "100km del Namib Desert".

Il punto sui pneumatici - La nostra esperienza

A metà viaggio, dopo 33.000 km facciamo un bilancio dei pneumatici usati.
Questa è la foto dei Michelin XZL 7.5 R16 utilizzati durante tutto il viaggio. Sono le ruote anteriori, ancora in discreto stato. Non sono mai state cambiate. Quelle posteriori si consumano più in fretta per il peso maggiore che devono sopportare e sono state ruotate con quelle di scorta.
Le gomme sono un poco rumorose in asfalto e tendono a consumare i tacchetti in fretta.
Sono estremamente robuste su piste di ghiaia e terreni rocciosi.
Ottime su passaggi di roccia.
Insuperabili nel fango o in piste fangose con superficie saponosa.
Non sono affatto adatte alla sabbia, ma si comportano bene su piste sabbiose se adeguatamente sgonfiate.

Sopportano molto bene gli usi con diverse pressioni.
In base al diverso terreno, ho usato la pressione anteriore da 1,2 a 2,8 Atm e quella posteriore da 1,5 a 3.2 Atm. (Pensate ad un’auto a volte estremamente pesante: 250 kg di gasolio, 80 kg di acqua, 100 kg fra ricambi e liquidi, 40 kg di legna, 30 kg di utensili…)
Facili da trovare ed economiche (110 euro l’una) in Senegal a Dakar e in Gabon a Libreville.
Introvabili in Burkina, Ghana, Togo, Benin, Nigeria, Camerun.
La scelta del pneumatico per questo viaggio di andata dalla parte ovest dell’Africa dipende molto dal periodo nel quale si effettua. Nel nostro caso, visto il periodo, probabilmente erano più adatti pneumatici tipo All Terrain della Goodrich.
La chiave resta il passaggio in Nigeria e Nord Angola ma soprattutto Camerun e Gabon. In questi Stati l’anticipo o il ritardo significa trovarsi in un mare di fango oppure su piste dure di terra.
Noi siamo soddisfatti della scelta prudente effettuata. Senza paura in caso di forti piogge.
Occorre ricordare che si viaggia sempre soli e piantarsi nel fango con auto carica così non è auspicabile. Inoltre, pneumatici o no la vettura non è adatta per diversi motivi alle dune, quindi la scelta del percorso tende ad evitarle.
Fra due mesi, dopo Namibia e Botswana, occorrerà acquistare nuovi pneumatici per il ritorno.
Vedremo il Sud Africa che scelta ci propone.

Parco De Hoop

Bello questo parco in riva all’oceano.
Ci da il benvenuto un magnifico gufo. Qualche messaggio per il mago?



Qui si trovano i rarissimi e protetti Bontebok.


… e anche le Zebre di montagna che si differenziano dalle sorelle più comuni dalle diverse striature sulle natiche e dal muso più rossiccio.

...e questo Blue Crane e' l'uccello simbolo del Sud Africa



... e questo simpatico topino striato
che ci piaceva un sacco.

Pompa acqua

Discesa, tempo brutto. Si illumina la spia dell’ alternatore.
Subito fermi al lato della strada.
Sotto il cofano la cinghia si è attorcigliata attorno alla ventola di raffreddamento. La puleggia della pompa dell’acqua è libera, appoggiata all’interno del vano motore.
Provo a martellargliela dentro per rimontare in emergenza la cinghia e raggiungere un meccanico ma non entra tutta e non va in asse.

Una consultazione rapida al satellitare con Sorbara in Italia, dove il mio “maestro” meccanico McDaniel mi dà due o tre indicazioni.
Cerco la pompa di ricambio fra i pezzi portati e si procede all’asportazione.

Tre le auto che si fermano.
Un ubriaco che ci vuole aiutare per forza e che per fortuna se ne va dopo mezz’oretta.
Un altro Land Roverista che ci chiede se abbiamo bisogno di aiuto e visto che avevamo la situazione sotto controllo si congeda.
Un locale che abita poco lontano e che ci offre l’ospitalità nel suo cortile per dormire in luogo sicuro in caso si facesse tardi.

Infatti si è fatto tardi
e siamo ospiti di Willem e Joenne.
Non solo ci offrono la cena ma anche un candido letto con piumone caldo mentre fuori continua a piovere.
Una piacevole serata di chiacchiere e vino. Politica, Africa, Socialismo, origini francesi, Italia….
Producono fiori secchi (bellissimi) che esportano in tutta Europa. Anche in Italia.
Il giorno dopo visitiamo l’essiccatoio pieno di “protee”

Parco Bontebok

E nel piccolo parco Bontebok ci sono anche i "Red Heartbeast" parenti di quelli visti in Namibia.

Mossel Bay - 19 giu 2008

Siamo di nuovo sull’oceano. In questa spiaggia approdò esausto Dias e qui vi trovo acqua e fece ritorno in Portogallo.
A lui è dedicato un museo.

Questo è l’albero della posta.
I marinai che passavano di qui diretti alle Indie lasciavano sotto questo albero, oggi plurisecolare, la corrispondenza che veniva raccolta e portata in patria dalle navi sulla rotta del ritorno.

Oudtshoorn - 21 giu 2008

La laguna di Knysna dicono essere veramente bella.
Grande e suggestiva divisa dal mare da uno stretto intaglio nella collina.
In effetti non sembra male… magari se non piovesse a dirotto con scrosci alluvionali ed i campeggi avessero almeno una tettoia dove mangiare un boccone e non costassero come un hotel… allora potremmo godercela di più.
Per fortuna c’e’ un gran bel pub dove cucinano una zuppa di fegatini di pollo strepitosa, servo la birra Mitchell fatta poco lontano che degustiamo a fondo con 4 medie.
Regola di saggezza: mai bere tanta birra la sera quando si dorme in campeggio sopra o dentro una Land Rover e fuori piove a dirotto.
E i bagni sono a 100 metri di distanza!
Visto il tempo umidino, proseguiamo verso nord fino a Oudtshoorn paese degli struzzi

Qui un secolo fa con la moda dei cappelli e ornamenti a base di piume di struzzo, c’è chi ha fatto una vera fortuna. Oggi che si apprezza anche la carne, la “fortuna” continua.
Consigliamo vivamente il Backpackers Paradise dove dormiamo:
GPS S33 34.786 E22 12.346
Grande pulito, ben attrezzato, con una cena a base di struzzo economica e buona.

Cascate Rus En Vrede - 22 giu 2008

Carine queste cascate di 67 metri raggiungibili con un breve sentiero attrezzato.

Grotte Cango

Sulla strada verso il nord ci sono queste splendide grotte con diversi itinerari. Alcuni molto avventurosi.

Swartberg Pass

Un panorama spettacolare dai 1600 metri di questo antico passo fra le desertiche montagne del Karoo.
E’ stato costruito non senza difficoltà nel 1881.

Comunità Werkswinkel - 23 giu 2008

Dopo la visita al parco Karoo popolato dalle “solite” gazzelle, facciamo una piccola deviazione per raggiungere la comunità Werkswinkel dove handicappati fabbricano prodotti, riparano mobili, aggiustano scarpe.
Lasciamo un contributo Elfo di 80 euro. Dettagli in solidarietà.

Il Condominio...

Dopo il Passo il paesaggio si è trasformato rapidamente in Bush desertico. Pecore qua e là.
Sui pali elettrici gli uccelli Tessitori trovano l’unico punto dove costruire il loro nido comunitario. A volte il peso è tale da far cadere il palo. A volte, con le gocce di umidità ed il caldo sole, si incendiano, provocando problemi ai tecnici della manutenzione.

Segnaliamo con piacere un luogo sicuro dove sostare per la notte a Britstown. Guest House Mirage, GPS S30°35.259’ E023°30.297. Molto gentili e famigliari, lasciano campeggiare nel loro cortile e utilizzare la cucina ed il bagno.

Parco Whitesand - 24 giu 2008

Siamo diretti nel deserto più spettacolare del mondo (Namib) in Namibia e facciamo una deviazione di 150 km per andare a vedere alcune dunette di sabbia!
Il sole fa il suo effetto…

In realtà l’interesse di questo luogo è il “ruggito” che si ode fra le sabbie col vento. Purtroppo questo strano fenomeno si verifica solo col grande secco dell’estate, in gennaio.
Oggi le dune sono mute.

Passiamo la notte a Upington al Sakkie Se Arkie. Economico ed in un bel posto sul fiume Orange.
GPS S28°27.669’ E021°14.736

Augrabies Falls - 25 giu 2008

Parco delle cascate Augrabies
Veramente bello questo parco con le sue spettacolari cascate, gole, e canyon.







Popolato da moltissimi Dassie...


... si vedono bene i timidi e rari Klipspringer, le piccole antilopi saltarupe.





... alcune lucertole coloratissime...





...e una grande quantità di uccelli variopinti.

Un bel trekking di 3 ore e mezzo fra i Babbuini, porta ad una cascata sperduta e alla roccia della luna.





Attenti alle Potholes!
Buchi cilindrici profondi come un uomo.


Strane e particolari le conformazioni rocciose che si creano con lo scorrimento delle acque.


Parco Kgalagadi – 27 giu 2008

Questo parco, margine sud del deserto del Kalahari, al confine con la Namibia comprende territori anche del Botswana ed è accessibile da tutti e tre i paesi.
All’ingresso del parco oltre ai ranger, si trova anche la dogana. Un passo avanti nella collaborazione fra paesi. Progetto “Parchi per la pace”.
Molto selvaggio è racchiuso fra gli ampi argini di due fiumi. La pista corre nel loro letto e gli animali ci vivono dentro. Ma, niente paura! L’Auob si riempie di acqua ogni 12 anni e il Nossob che segna il confine col Botswana vede l’acqua 3 volte in un secolo.
Ci abbiamo passato 4 giorni e percorso più di 700 km su piste di sabbia fra le peggiori del Sud Africa! (Essendo all’interno di un parco potrebbero fare un poco di manutenzione!)
L’escursione termica è elevata, di giorno si sta in maglietta ma di notte... si gela!

La parte nord del Parco è decisamente migliore per l’avvistamento di animali.
Ecco i simpatici scoiattoli di terra, gli Xero e gli splendidi merli blu Cape Glossy Starling.

Il Kori Bustard è il più grosso uccello che vola e lo struzzo dal codino rosso il più grosso uccello che corre.

La guizzante Mangusta Gialla, nemica dei serpenti, e la più piccola antilope della regione, Antilope Suni.

Ovunque si incontrano gruppi di Orix e di timidi Springbok all’ombra delle vecchie acacie.

Selvaggi Gnù, Chiamati Blu Wildebeest e gli eleganti “Sciacalli dalla Gualdrappa” argentata.

Questo gattone non è amichevole anche se sembra un gatto domestico, è l’African Wild Cat.
L’antilope dalla corna a cuore, Red Hartebeest è qui del tipo rosso col dietro chiaro.

Otocioni, o meglio la volpe dalle orecchie da pipistrello, Bat Eared Fox. Difficile da vedere di giorno.





E … finalmente l’incontro con sua maestà!

Questo leone del Kalahari si è fatto attendere per ben 3 giorni!
Pensavamo di non vederne affatto ed invece, l’ultima sera e sulla strada per l’uscita verso la Namibia, ne abbiamo incontrati 3 gruppi.
Questo dalla criniera scura è tipico di questo deserto.