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The Diary
The Solidarity
Asilo di Mangetti Dune (Namibia)
2008-05-15
Ad aiutare la comunità San di Mangetti sono impegnati anche Herman e Elna. Seguono personalmente le attività scolastiche e il buon funzionamento delle...
Casa Angelo - Mangetti Dune (Namibia)
2008-05-15
Melitta, medico svizzero, vive e lavora nell'ospedale di Mangetti ormai da 19 anni. E’ lei la fondatrice nel 2002 dell’ orfanotrofio Casa Angelo. ...
Dreilinden - Okangwati (Namibia)
2008-05-08
Attualmente è operativa una mensa per circa 40 bimbi malnutriti e poveri del circondario. Gli assistenti sociali governativi segnalano loro i casi che...
Namibia

Il fiume Kunene verso est e il fiume Kavango (in Angola Cubango e in Botswana Okavango) verso Ovest non dividono solo due stati. Angola e Namibia.
Separano in realtà due mondi completamente diversi. Quello dell’Africa centrale nera e problematica e quello dell’Africa del sud, europea e più ordinata. Li scopriremo assieme.
Cominciamo col guidare a sinistra.

Entrando in Namibia abbiamo la sensazione di arrivare a casa!
Un paese che abbiamo già visitato.
Un paese nel quale da anni lavoro poche settimane con amici.
Un paese pieno di ricordi, di luoghi e persone care.
Un paese che comunque è ancora Africa e che per la prima volta ci frega in frontiera!
Visto sul passaporto tutto OK.
Timbro sul carnet, tutto OK ma occorre SEMPRE fare attenzione a dove timbrano e a cosa strappano perchè molti funzionari non lo conoscono e pur non capendo, improvvisano e fanno danni. Bisogna spiegarglielo senza far capire che gli si insegna.
Pagamento della tassa “Cross Border Charge Permit”. Questa tassa c’e’ solo qui in Namibia e costa 160 dollari namibiani (16 euro). Peccato che noi siamo sprovvisti di NAD e non ci sono uffici cambio. Uno zelante funzionario della frontiera si presta ad andare in territorio angolano a farsi fare il cambio. Ci chiede 30 USdollari ( circa 210-220 NAd) e ci riconsegna 170 NAD dicendo che quello è quanto gli hanno dato. Pensavo di regalargli per il disturbo 5 euro ed invece se li è tenuti da solo con un pò di maggiorazione. Pazienza.

Festeggiamo comunque con un pollo allo spiedo nel confortevole Rest Camp a Ondangwa
GPS S17°54.726’ E15°58.483’
Il proprietario è anche un bravo meccanico. Approfittiamo per ingrassare la K7.
Alla sera tre camionisti sudafricani ci invitano al loro braai.
Birra, chiacchiere e costine sulla brace.

Allagamenti al confine Nord

Sono ancora visibili sulla strada verso est i terreni allagati dalle recenti piogge.
Una Namibia anomala questa piena di acqua. Lei che è sinonimo di deserti.


Ruacana le cascate rubate.

Ruacana le cascate rubate.
Queste splendide cascate esistono solo quando aprono la diga che chiude il passaggio del fiume Kunene in territorio angolano. L’energia elettrica è però prodotta e utilizzata quasi esclusivamente dalla Namibia. Gli operatori sull’impianto sono Namibiani. Qualche tempo fa gli angolani hanno tentato di impossessarsi della produzione ma un risoluto e pronto intervento del governo Namibiano ha stroncato la disputa sul nascere. Accordi fra i due paesi regolano questo delicata situazione.
In questa stagione di piena sono davvero maestose. Ai turisti estivi questo spettacolo è in genere precluso per la scarsità di acqua che fanno defluire dallo sbarramento.

Kunene Islands Campsite

La strada si fa sterrata e costeggia il confine delimitato dal fiume Kunene.
Pernottiamo nel selvatico e nuovo Kunene Island Campsite (tot.100 NAD) dove finalmente accendiamo il primo fuoco tutto nostro.
Di fianco a noi, con la sua famiglia, conosciamo Jan Arnold che organizza escursioni e vacanze in fuoristrada in Namibia e Angola.

Kunene River Lodge

Viaggiamo lentamente.
Abbiamo bisogno di rallentare la corsa dell’Angola.
Ci spostiamo di qualche decina di chilometri fino al Kunene River Lodge.
Famoso e bellissimo questo campeggio in riva al fiume.
Le scimmie danzano sugli alberi sopra di noi.
Foto scimmie

Epupa Falls

Raggiunte faticosamente solo dalla pista rocciosa fra alberi di mopane e acacie spinose, queste cascate al confine fra Angola e Namibia sono sempre spettacolari ed emozionanti.
Delle tre possibilità scegliamo di campeggiare nel primo campsite.
Ha la vista diretta sulle rapide e il suo ricavato aiuta la comunita' locale.
GPS S17°00,125’ E13°14.700’

Gioco indovinello

Individua nella figura a lato dove si trova la mitica K7...





Trovata?

Himba




Questo, a nord ovest della Namibia è il territorio vasto degli Himba.

E' questo un famoso gruppo etnico tipicamente Namibiano.
I componenti delle famiglie hanno l’abitudine di girare quasi nudi e cospargersi corpo e capelli di un unguento fatto di terra, grasso e aromi.
Sono allevatori di bestiame e quindi in genere benestanti.
I bimbi portano una treccia rivolta in avanti.
Le bimbe due, come corna.
Le adolescenti femmine, capelli lunghi a piacere e le sposate una cresta di pelle di vacca.
Gli adolescenti maschi una cresta di capelli o un codino alto posteriore. Coprono i genitali con una pelle crespata di vacca.



Le loro capanne, con una sola apertura di accesso, sono impastate con fango ed escrementi di vacca.
All’interno, al centro accendono il fuoco per scaldarsi e cucinare.

Orfanotrofio di Okangwati.

Incontriamo sulla strada un cartello che avverte della costruzione di un orfanotrofio.
Programmiamo una visita e incontriamo Gisela e Andreas trasferiti qui alcuni anni fa da Berlino. Stanno costruendo alcuni bungalow per ospitare turisti e sostenere il progetto dell’ornanotrofio.
In questo luogo isolato con strade sterrate, è difficile avere approvvigionamenti.
Decidiamo di lasciare un gettone Elfo. (dettagli in solidarietà)
Se passate e volete fermarvi sarete graditi ospiti oltre che dar loro un aiuto.
GPS S17°25,190’ E13°16,395

Strane bombe - ?

Ancora si trovano qua e la bombe da mortaio.
Siamo al confine con l'Angola, dove fino agli anni 90 c'era la guerra contro i sud africani che occupavano la Namibia.
Ora per fortuna questi ordigni interessano solo i polli.

Strane tombe - ?

Degna di un cow boy non riusciamo a capire a chi sia dedicato questo tumulo.
La foto sul marmo è di una mucca. (?)

I temporali in questi grandi spazi sono sempre spettacolari.
Qui al confine ovest del parco Etosha proprio di fronte all’ingresso chiuso, campeggiamo in un selvaggio e affascinante Hobatere Camp Site.
GPS S19° 18.665’ E14°28.750’

Otjitotongwe Camp - 9 mag 2008

Diretti verso il grande parco dell’Etosha siamo incuriositi da un cartello sulla strada che indica Cheetah Guestfarm.
Non sappiamo se è solo un nome o se i ghepardi ci sono davvero.
Decidiamo di verificare.

Rimaniamo 3 giorni.

Ne hanno anche 3 in cortile che fanno la guardia.

Sono cresciuti con i proprietari e si fanno toccare...

...con cautela.

I giorni di “relax” in genere includono sempre qualche lavoretto.
Controllo di tutti i livelli di olio. Ok
Stretto tutti i bulloni del portapacchi.
Controllo serraggio di altri bulloni, ad esempio tutti gli ammortizzatori, i puntoni anteriori e posteriori, ecc.
Sostituzione fusibile del carica batteria speciale.
Il cofano si è spezzato sotto il peso della ruota di scorta e segato da un contatto col compressore dell’aria condizionata.
Ora tocca anche un tubo metallico che porta la nafta ad un iniettore e il tappo olio.

Occorre saldare e rinforzare la struttura ma la lamiera è molto fine e si deve andare in città per trovare un saldatore bravo con i pezzi giusti.
Con degli spessori rendo di nuovo bombato il cofano e per ora faccio una riparazione “africana” con 3 viti e un pezzo di asse della nostra cassa della cucina.

Etosha – 12 Mag 2008

Dopo un aggiornamento internet che ci ha salassato di 25 euro(!!!), entriamo all’Etosha.
Il grande parco nazionale della Namibia.

Lo scorso anno ha compiuto 100 anni di attività.
Iniziamo due giorni di safari.

In questa stagione c’è moltissima acqua e il Pan, deserto di polvere, oggi si presenta come un grande lago.
Questo renderà più difficile vedere gli animali perché non si concentreranno nelle pozze.
Ecco la nostra caccia fotografica:

Mangetti Dune - 14 mag 2008

Dormiamo a Grootfontein al camping Olea.
GPS S19°33.614 E018°06.528
Ci rechiamo in visita ad un orfanotrofio nella regione dei San. Percorriamo alcune centinaia di chilometri di pista ed arriviamo a Mangetti Dune.
Qui c’era una base militare Sud africana durante l’occupazione della Namibia e la recente guerra contro l’Angola.
Una volta che le truppe se ne sono andate le strutture sarebbero state destinate e decadere e diventare rovine. L’impegno di alcuni ha fatto si che fossero ben utilizzate e ancora perfettamente utilizzate.
Incontriamo La dottoressa Melitta che ha grandi meriti umanitari in questo luogo e alcuni personaggi interessanti.
Lasciamo due gettoni Elfo. (dettagli in solidarietà)

Olivier e Mike

Ecco due personaggi veramente interessanti.
Olivier Aubert (Svizzera) e Mike Blyth (Sud Africa)
Appassionati e grandi esperti di ultraleggero hanno compiuto una trasvolata straordinaria percorrendo dall’estremo sud dell’America latina all’estremo nord della Groenlandia per poi arrivare all’estremo sud dell’Africa.
Il loro sito: www.trike-expeditions.com
In questo luogo stanno girando un filmato per la televisione francese.
Ci fanno fare un voletto.
CHE BELLO!















A sud! Verso la capitale - 16 mag 2008

Passiamo di fianco al parco Waterberg Plateau dove non ci fermiamo perché già visitato qualche anno fa.
Pernottiamo al Hohenfels Camp bello ma un poco caro. (quasi 20 euro)
GPS S21°41.900 E016°50.551
A Okahandja ci fermiamo al grande mercato per comperare oggetti da rivendere ai mercatini della solidarietà dell’Elfo.



Windhoek - 16 mag 2008

E finalmente arriviamo in Capitale.
Copmincia a fare fresco alla sera.
Giorno in maglietta e notte con sacco a pelo pesante per i 6 gradi notturni.
Campeggiamo al Chameleon City Backpackers. Bel posto vicino al centro e non caro. (10 euro con colazione) GPS S22°34.445’ E017°04.903’

Qualche giorno in capitale è d’obbligo.
Non c’é il tempo per fare turismo, lo faremo quando fra circa due mesi faremo ritorno qui.
Facciamo invece visita a una coppia di cari amici che abitano qui e passiamo qualche giorno con loro.
Ecco Ute, Nel, Kean e Jana.
Festeggiamo un compleanno e ci godiamo un delizioso pranzo namibiano a base di carne al braai e cena italiana, anzi emiliana, a base di tortellini con aceto balsamico.

Fortunatamente in famiglia c’e’ un mago di lamiere in alluminio e ne approfittiamo per riparare il cofano spezzato con un “lussuoso” rinforzo.

Già che ci sono ricontrollo tutti i livelli e sostituisco 13 rivetti della carrozzeria spezzati. Trovo una perdita di olio dell’idroguida sui tubi anteriori. Metto una seconda fascetta di acciaio nel punto dove penso che perda sotto pressione. Manca pochissimo olio dal contenitore e lo rabbocco. Terrò controllata la situazione.






Brukkaros Crater - 23 mag 2008

Sulla strada verso sud si incontra il cratere di un vecchio vulcano spento.
E’ un posto selvaggio e poco frequentato.
Si può campeggiare ma occorre portarsi tutto, anche l’acqua.
GPS S25°53,116' E017°46,944'

Quiver Tree Forest -24 mag 2008

Ancora verso sud.
Una foresta di strane piante. Non sono alberi ma piante grasse: Quiver Tree o Kokerboom.
Fioriscono solo dopo i trenta anni di vita proprio in questo periodo.
Gli esemplari più grossi arrivano a trecento anni.

Giant Playground - 24 mag 2008

Ecco dove i giganti bimbi giocavano al Lego.

Vicino alla foresta di Quiveer, un campeggio con animali interessanti: Cheeta e i simpatici Surricata, sempre guardinghi ed attenti.
GPS S26°28,881' E018°14,281'

Fish River Canyon - 25 mag 2008

Secondo al mondo dopo il noto Gran Canyon negli USA.
Il Fisher ha scavato nei millenni questa spettacolare immensa gola.
C’è un trekking che lo attraversa tutto da Hobas a Nord fino a Ai-Ais 80 km più a Sud.

I 500 metri di parete che fanno da sponda al fiume sono di rossa roccia friabile.
E' l’unica guida per gli escursionisti durante la marcia. Non ci sono punti di appoggio né di acqua. Occorre portare in spalla il necessario per 5 o 6 giorni: acqua, cibo, vestiti, sacco a pelo ed eventuale tenda.

Noi decidiamo di effettuare una tappa e di uscire 18 km dopo la partenza per l’unico sentiero di fuga di tutto il percorso.
Partiamo con 500 metri di ripida discesa. Raggiunto il letto del fiume si cammina su sabbia e sassi. E’ come camminare sugli scogli. Faticoso ma con un paesaggio molto bello.

Seguiamo il corso del Fisher per 18 km con due guadi a piedi scalzi. All’imbocco della via di fuga iniziamo a salire per un ripido e scosceso sentiero di pietrami smossi.
In un’ora e mezza siamo sul plateau.
Giusto in tempo per il tramonto.
L’escursione è durata otto ore

Usciamo dalla Namibia - 27 mag 2008

Saremo di nuovo qui nei primi giorni di luglio per l'appuntamento con la corsa podistica 100km del Namib Desert organizzata dalla ZITOWAY.

Deserto multicolore verso sud.
Alla frontiera pochi minuti e siamo oltre confine.
La dogana non ci ha voluto timbrare in Carnet de passage in uscita.
Dicono che fanno parte della stessa comunità economica del Sud Africa e timbreranno loro in uscita...
Speriamo bene.